mercoledì 24 marzo 2010

forme

quando la notte imbianca le forme
tutto e' piu' nitido
non conta la cecita' della Luna
che guarda svanita le ombre lunghe nella neve
o i canti assopiti degli uccelli
che tra i vischi bassi
scaldano le foglie
ma quel fiocco
che posato
scioglie

pino de stasio

merini alda

appare Alda
ora attenta luce
fiato ansimante del verso
su quell'enfisema
l'ascolto
per frammenti e incomprensioni
pause
e gli ospedali laboratori lirici
cervelli e trine
scritti su estese labbra
la flebo rischiara
del novecento il rossetto.


pino de stasio

( per Alda Merini - Napoli- 1 novembre 2009 ore 21,06 - Pino De Stasio -)

mattino

mentre dirada l'inverno
tutto appare migliore
si ricompone il paesaggio
ossuto ancora di rami verdigni
pronti allo scoppio
dei pioppi isolati sulla collina di fronte
guardo
dal sottoscala
caldo dei soffi metallici delle caldaie
linee in fuga di uomini
sfondi
che del mattino spazzano i cocci
lungo radici
che rompono asfalto
nodose ferite di vita

pino de stasio

20 febbraio 2010

punti ( per la Shoah )

come potrei abbandonare lo sguardo
e quei segni duri
che con labbra scarne
fissano sempre quel punto
d' orizzonte elettronico
sempre perfetto
e gli occhi di nero castagno
che affondano qui sulla lavagna
che scrive d'Amore
e le distanze che opprimono
lontane passioni di lingue
e salive
acque
rifugio di sali
contenuti bocconi
mai prese d'istinti
ma solo immagini che di colori
le tavolozze riempiono
triangoli rosa cuciti
su stoffe
divise
rigidi spazi la notte
gli aliti accanto
lettighe dei martiri
e di colori neri le Lesbiche
vicino le morti
noi morti
nascoste le anche e i ginocchi
per timidezza
in quei campi in silenzio
ancor oggi





pino de stasio